Il problema: le guerre del fossile
Dietro la maggior parte dei conflitti contemporanei c’è la stessa logica: chi controlla l’energia controlla il mondo.
In Ucraina, dove la dipendenza da gas e petrolio e il controllo delle materie prime critiche sono diventate un’arma geopolitica.
In Medio Oriente, dove il fossile alimenta crisi e occupazioni.
In Africa, dove nuove guerre esplodono per accaparrarsi gas, petrolio e anche le nuove materie prime “verdi”.
Ogni barile, ogni gasdotto, ogni pipeline diventa una leva di potere e violenza.
Intanto le lobby del fossile fanno profitti record, mentre milioni di persone fuggono da guerre e disastri climatici causati proprio da quel sistema.
La guerra è tossica: uccide, inquina, devasta.
La pace, invece, è pulita.
E possiamo costruirla insieme con rinnovabili, efficienza, innovazione e cooperazione.