Respirare aria pulita è un diritto fondamentale, ma in molte città italiane, l'emergenza smog è ancora una realtà.
I livelli di inquinamento atmosferico sono troppo alti e lontani dai limiti normativi previsti per il 2030.
Lo dimostrano, ancora una volta, anche i dati del 2023 elaborati da Legambiente.
Se il 2030 fosse già qui, il 69% delle città risulterebbe fuorilegge per le polveri sottili (PM10), con le situazioni più critiche a Padova, Verona e Vicenza con 32 µg/mc (microgrammi per metro cubo di aria), seguite da Cremona e Venezia (31 µg/mc), e infine da Brescia, Cagliari, Mantova, Rovigo, Torino e Treviso (30 µg/mc).
Situazione analoga anche per il PM2.5: saranno oltre i futuri limiti l’84% delle città, con i valori più alti registrati a Padova (24 µg/mc), Vicenza (23 µg/mc), Treviso e Cremona (21 µg/mc), Bergamo e Verona (20 µg/mc).
Secondo l’Agenzia Europea per l’ambiente, l'inquinamento atmosferico è la prima causa di morte prematura dovuta a fattori ambientali e l'Italia registra un triste primato con più di 47.000 decessi annui da PM 2.5.
Non possiamo più aspettare,
è ora di tornare a respirare aria pulita.
Vogliamo delle Clean Cities!